Creazione della fattoria Tshilundu per l’autonomia alimentare.

Grazie al cofinanziamento della Regione Friuli Venezia Giulia sono iniziati i lavori della creazione della fattoria Tshilundu per l’autonomia alimentare.
La popolazione del villaggio sperduto di Tshilundu nella provincia di Lomami, vive in estrema povertà in conseguenza dell’instabilità politica e delle violenze che hanno caratterizzando questa zona del centro sud del Paese.
La situazione di incertezza è la causa della condizione della insicurezza alimentare cui soffre tutta la popolazione di questo villaggio.
Tutto questo non ha consentito lo sviluppo di un’economia agricola, in grado di valorizzare al meglio le risorse agro – pastorali locali e così il potenziale agricolo dell’area, molto fertile, è stato vanificato.
Oggi le uniche attività agricole sono quelle a carattere familiare, ma di sussistenza.
Ogni famiglia dispone di un po’ di pollame ed un piccolo campo per la sua sopravvivenza.
Nemmeno il centro urbano di Mwene-Ditu, allo stato attuale, non rappresenta una “risorsa” in grado di favorire programmi di sviluppo agricolo.
Mancano le strutture tecniche di sostegno (agronomi-agrimensori), e la politica locale non sembra molto orientata allo sviluppo agricolo.
Anziché valorizzare il patrimonio agro pastorale, un tempo molto ricco e produttivo, si preferisce il commercio, e i traffici che non favoriscono però lo sviluppo del territorio.
Spesso nel mercato di Mwene-Ditu non si trovano le derrate alimentari .
Il progetto qui proposto vuole contribuire a invertire questa rotta, e sperimentare un modello di agricoltura , che miri a valorizzare in modo produttivo il potenziale agricolo della zona che può contare sulla accessibilità delle vie di comunicazione verso i centri urbani della Provincia in modo da consentire la commercializzazione delle derrate alimentari, indispensabili per garantire la sicurezza alimentare delle popolazioni.
Tale iniziativa si pone l’obiettivo di recuperare, nella sua fase inziale , almeno dieci ettari di terreno fertile disponibile, sulla quale organizzare una fattoria pilota, con la possibilità di replicarla in piccola e/o in grande grande scala (i terreni non mancano e sono disponibili), nel territorio della provincia e contribuire, in questo modo a superare l’insicurezza alimentare e ripristinare i mercati agricoli locali e garantire così l’accesso ai prodotti agricoli locali alle popolazioni.
L’iniziativa consentirà anche ai giovani di produrre reddito evitando così l’emigrazione alla ricerca di un benessere effimero altrove.
I beneficiari diretti sono gli abitanti del villaggio di Tshilundu e la sua popolazione limitrofa calcolata in 3500 abitanti (600 famiglie). Attivare la fattoria pilota, darà la possibilità di impiegare manodopera locale, formare le persone sulle tecniche agricole sostenibili, valorizzare la cultura materiale locale e soprattutto dare la possibilità ai giovani di dar vita a micro imprese locali collegate allo sviluppo dell’agricoltura.
Indirettamente le popolazioni che vivono nella zona, il centro urbano di Mwene-Ditu calcolate in 25.000 persone. In particolare Mwene-Ditu, potrebbe ritornare ad essere un centro di scambi utili a garantire la sicurezza alimentare e a stimolare un commercio legato al territorio.